Colmare il divario di genere: una priorità della Presidenza italiana del G7

La Giornata Internazionale della Donna è una straordinaria opportunità per celebrare i traguardi sociali, economici, culturali e politici che le donne hanno raggiunto in tutto il mondo. Ma non va dimenticato che in diversi Paesi i progressi in questo ambito stanno rallentando. Per questo motivo la giornata di oggi deve essere anche un invito ad agire concretamente per accelerare l’uguaglianza di genere e rinnovare gli sforzi per rimuovere le persistenti barriere sociali, culturali ed economiche che ancora limitano la partecipazione delle donne e delle ragazze nella vita pubblica e privata.
Negli ultimi anni le donne e le ragazze hanno ottenuto importanti conquiste nell’istruzione, nella rappresentanza politica e nella partecipazione economica. Ma i progressi fatti finora non sono stati sufficienti a colmare il divario di genere. Solo circa la metà delle donne del mondo sono attive nel mercato del lavoro, rispetto ai quattro quinti degli uomini e siamo ancora lontani da una società basata sul principio della “parità di retribuzione a parità di mansioni”. Nel mondo, le donne e le ragazze svolgono la maggior parte del lavoro non pagato domestico e di cura in ambito familiare, e sono in larga parte impiegate in occupazioni precarie e nell’economia informale. Al contempo, hanno ancora maggiore probabilità rispetto agli uomini e ai ragazzi di essere escluse dalla scuola e dai percorsi formativi ed educativi, senza contare che la loro partecipazione alla vita politica resta limitata, indebolendo così la loro capacità di influenzare le politiche.
Ancora oggi, la violenza contro le donne resta un’inaccettabile, drammatica e diffusa violazione dei diritti umani. A livello mondiale, più della metà delle donne subiscono, infatti, violenza nel corso della loro vita. Il 55% delle vittime di lavoro forzato e il 98% delle vittime di sfruttamento sessuale sono donne. L’autonomia, anche economica, della donna contribuisce a ridurne la vulnerabilità e la conseguente esposizione alla violenza, che spesso avviene tra le mura domestiche.
Recentemente il tema dell’uguaglianza di genere ha assunto uno spazio sempre più rilevante nell’Agenda del G7. Nel 2015 per la prima volta la Presidenza tedesca ha collocato l’empowerment delle donne tra le tematiche chiave del G7. Nella logica del mainstreaming, questo aspetto è stato inserito nel G7 tedesco in molte altre aree, come la sicurezza alimentare, la risoluzione delle situazioni di postconflitto e la salute globale. Nel 2016 la Presidenza giapponese ha proseguito questo percorso, riaffermando il sostegno all’empowerment economico delle donne e sottolineando, in particolare, l’importanza di risolvere la questione delle disuguaglianze di genere nell’accesso alle carriere STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
Proseguendo nel percorso tracciato dalle precedenti Presidenze, al fine di garantire il mainstreaming e la coerenza delle politiche, l’Italia ha fortemente voluto che l’empowerment economico delle donne e la loro indipendenza fossero al centro dell’Agenda del G7 di Taormina. La parità di genere non è soltanto una questione di giustizia, ma è fondamentale per una crescita economica efficiente. Il nostro impegno è l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile che prevede un ruolo centrale delle donne nella predisposizione di politiche per una crescita economica sostenibile e inclusiva, che porti maggiore benessere e competitività. Convinti che la prosperità di un Paese, così come il successo di un’impresa, si basino sul capitale umano, non si può fare a meno dei talenti e delle potenzialità delle donne e delle ragazze, che rappresentano più della metà della popolazione mondiale.
Se non si intensificano gli sforzi per una effettiva e autentica parità di genere, le grandi sfide del nostro tempo – tra cui il cambiamento climatico, le dinamiche demografiche, i flussi migratori e la rivoluzione digitale e delle nuove tecnologie potrebbero ulteriormente deteriorare la condizione femminile. Non possiamo permetterci di aspettare ancora: è giunto il momento di dare una svolta per ridurre le disuguaglianze. Le ragazze e le donne possono diventare il miglior alleato e un potente motore di cambiamento per uno sviluppo sostenibile, in tutte le sue declinazioni economiche, ambientali e sociali. Tuttavia, nessun progresso può essere raggiunto senza il coinvolgimento degli uomini e dei ragazzi per una nuova cultura dell’inclusione, del rispetto e della parità.
Raffaele Trombetta